6° EDIZIONE 2018
PREMIO INTERNAZIONALE PER L’AFORISMA “TORINO IN SINTESI”
LE CLASSIFICHE DELLA 6° EDIZIONE 2018
La Presidenza e il Comitato Organizzativo dell’Associazione Italiana per l’Aforisma; l’Associazione Culturale “Il Mondo delle Idee” annunciano la classifica della sesta edizione del Premio Internazionale per l’Aforisma “Torino in Sintesi”.
I sig.ri Vincitori e Menzionati sono:
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Sezione A) Editi
Primo premio a:
– Paolo Bianchi con “Lampi” (La Mandragora Editrice, 2017)
La giuria ha assegnato il primo premio a “Lampi” di Paolo Bianchi con la seguente motivazione:
“Lampi è un testo compatto di aforismi brevi: lucide epifanie, rapidi affondi nel pensare comune criticandoli senza acredine ma con sapiente ironia e accurata sintesi, mai con fustigante idealismo. Il pensiero è robusto e tagliente, senza iperboli di maniera, volute poetiche o azzardi compositivi che ne potrebbero minare il ritmo e la comprensione. L’autore non è mai inquisitore né predicatore, mai scivola nel cinismo e neppure nella consolazione, mai indulge sulle proprie emozioni né dà sfoggio di sé. La composizione tutta è omogenea e bilanciata da un rigore espressivo: esplorativo, riflessivo, provocatorio“.
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Sezione B) Inediti
Primo premio a
– Nicola Farina con “Pillole placebo”.
La giuria ha assegnato il primo premio a “Pillole placebo” di Nicola Farina con la seguente motivazione:
“Siamo di fronte ad una architettura solida ed omogenea, ad una voce autentica, limpida, misurata. È l’espressione critica del pensiero senza ruvidezza critica, senza ostentazioni né ricercate espressività. Nessun intento a sorprendere, a divertire, ma brevi intensi enunciati attraverso i quali l’Autore scompone e ricompone le così dette “verità della vita” con rigore espressivo e malizia, con sapienza letteraria e humour. Misura, ripeto, frutto del distacco e al contempo della curiosità: uno sguardo messo a nudo attraverso un linguaggio nudo e una scrittura impeccabile“.
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Sezione C) Silloge di aforismi in lingua originale e italiana, di autori stranieri
Primo premio a:
– José Mateos
La Giuria del Premio ha assegnato il primo premio a José Mateos con la seguente motivazione:
“Per la lucidità e la profondità con cui analizza i labirinti dell’animo umano attraverso aforismi folgoranti, ironici e spietati che colgono gli aspetti più paradossali e nascosti della nostra esistenza”.
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Le Menzioni Speciali (citate in ordine di punteggio) vanno a:
Sezione A) Editi
– Alessandro Tozzi con “Appunti di viaggio” (edizioni Edizioni Eraclea, 2018)
La Giuria del Premio ha menzionato “Appunti di viaggio” di Alessandro Tozzi con la seguente motivazione:
“Gli aforismi di Alessandro Tozzi, nella loro concretezza e sobrietà esemplari, e privi di
qualsiasi orpello retorico, esprimono in una cornice di cinismo solo apparente una
visione disincantata e puntigliosamente antiromantica del mondo e della società
contemporanei, ispirata alla diretta esperienza quotidiana e contraddistinta da una
notevole varietà tematica, la cui seduzione è accresciuta da una sotterranea vena di
malinconia“.
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– Paolo Barbieri con “Pentagoni regolari” (Joker edizioni, 2017)
La giuria del premio ha menzionato “Pentagoni regolari” di Paolo Barbieri con la seguente motivazione:
“Stile asciutto, icastico. I suoi aforismi sono frecce che colpiscono nel segno. Una scrittura intessuta di lucidità e cinismo, venata da una freddezza che, a un esame superficiale, potrebbe addirittura essere scambiata per apatia, ma che, in realtà, rimanda a un rassegnato disincanto, cela una saggezza che sembra cucita con il filo della sofferenza. I contenuti rispecchiano un’impostazione ideologica libera, coraggiosa, refrattaria a fedi e superstizioni. e che si alimenta alla fonte di un pensiero non politicamente corretto“.
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– Cristina Mercuri con “La vita insegna e io prendo disappunti” (Rubbettino, 2018)
La Giuria del Premio ha menzionato “La vita insegna e io prendo disappunti” di Cristina Mercuri con la seguente motivazione:
“L’autrice usa in modo sapiente il linguaggio (nella sua combinazione di significato e significante) attraverso cui inventa e crea calembour, nonsense e artefatti verbali che ci permettono di ritrovare la libertà e il piacere di giocare con le parole alla ricerca di un senso e una verità nuova, al di là della logica e degli abituali e logori schemi della nostra realtà“.
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Sezione B) Inediti
– Maurizio Manco con: “Falsi Magri”
La Giuria del Premio ha menzionato “Falsi Magri” di Maurizio Manco con la seguente motivazione:
“Per la consumata padronanza dei mezzi espressivi che rivelano un autore nella piena disponibilità e maturità delle sue doti, in grado di delineare una ben temperata rassegna di disappunti, malumori e amarezze che si risolve in un commento virilmente consapevole alla realtà ingrata e problematica del nostro tempo”.
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– Andrea Quinto con “Massime per essere fraintesi in società”
La Giuria del Premio ha menzionato “Massime per essere fraintesi in società” di Andrea Quinto con la seguente motivazione:
“Per la capacità nell’assorbire e rielaborare, echeggiandoli non pedissequamente, con estro controllato e lucido, da epigono di valore, la lezione di alcuni fra i maggiori maestri del genere aforistico, segnatamente quelli che, fra ‘700 e ‘900, si sono illustrati per doti di acutezza e ironia“.
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– Vincenzo Cannova con “Appesi a un feeling”
La Giuria del Premio ha menzionato “Appesi a un feeling” di Vincenzo Cannova con la seguente motivazione:
“L’autore ha saputo trattare la tematica amorosa, attraverso una scrittura semplice ma potente che – combinando paradossi e immagini poetiche, saggezza e emozioni – riesce descrivere con estrema efficacia le diverse sfaccettature del nostro cuore”.
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– Lorenzo Morandotti con “I demoni della speranza”
La Giuria del Premio ha menzionato “I demoni della speranza” di Lorenzo Morandotti con la seguente motivazione:
“Le frasi di Lorenzo Morandotti sono riverberi di un mondo in cui le certezze e le verità sono sospese, funambolici esercizi di paradosso sulla vanità dell’uomo, lucide osservazioni della realtà alla ricerca di quella crepa attraverso la quale emergono le debolezze e le imperfezioni dell’universo che ci circonda”.
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Sezione C) Silloge di aforismi, in lingua originale e italiana, di autori stranieri
– León Molina
La Giuria del Premio ha menzionato Léon Molina per la perentoria e folgorante stringatezza dei suoi aforismi che, senza facili ammiccamenti, sprigionano a una lettura attenta – al di là dell’immediatezza di certi paradossi – molteplici significati abilmente sottintesi nel volgere secco di una riga o due al più.
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– Carlos Pavón Pérez
La Giuria del Premio ha menzionato Carlos Pavón Pérez per le singolari acutezza e duttilità del pensiero, la continuità dell’ispirazione e l’ammirevole varietà di tono dei suoi aforismi, che spaziano con eclettismo dall’accorta norma di saggezza all’agile e inatteso motto di spirito, dall’osservazione sconfortata di una realtà spesso avvilente al sottile tratto d’ironia.
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– Mario Pérez Antolín
La Giuria del Premio ha menzionato gli aforismi di Mario Pérez Antolín per la maestria e l’impegno formale con cui ha saputo elaborare riflessioni crudeli e pudiche insieme, laconiche pur nella lunghezza inconsueta di taluni esempi, articolate in un fraseggio scabro ed essenziale capace di scavare in profondità nell’animo del lettore.
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L’Associazione Italiana per l’Aforisma ha conferito il premio alla carriera allo scrittore e giornalista Dino Basili, “ritenendolo particolarmente autorevole e rappresentativo del genere letterario aforistico”.
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Nella sezione Speciale “Il gioco serio dell’aforisma”, Concorso scolastico nazionale di scrittura breve aperto agli studenti del triennio di liceo classico e scientifico (con il patrocinio della Società Dante Alighieri, Comitato di Reggio Emilia e Guastalla e Aipla – Associazione italiana per l’aforisma)
La giuria ha assegnato il primo premio a:
– Luca Villani
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N.B.
La Giuria si è avvalsa della facoltà di non classificare le sillogi di altri concorrenti.
Per il Premio Internazionale per l’Aforisma “Torino in Sintesi”
la Presidente Anna Antolisei