“DOMANDO, DUNQUE SONO”
Secondo un proverbio arabo, “Gli aforismi sono i fiori più profumati sul prato della poesia”. È il momento, né la prima né l’ultima volta, di trasformarsi in una statua di sale di fronte alla loro raffinata semplicità e bellezza, di restare senza parole, di inebriarsi del profumo di una coppa colma dei piaceri spirituali, di incantare con la raffinata ricchezza dei frattali, i fantasiosi giochi di parole, la loro finezza e la dovizia di significati sublimi, il gusto delle riflessioni sulla vita, il peso delle domande che sollevano per nutrire la mente, lenire il cuore, rafforzare e guarire un’anima dolorante.
A volte sono una scintilla di saggezza accesa nell’Accademia di Platone, un raggio di sole in una grotta piena di ombre, a volte invece sono una lucerna romana dell’istruzione in un tranquillo tempio di meditazione. Aforisma – Come un Angelo custode, ci accompagna costantemente nel nostro viaggio intorno alla Terra, ricco di fatiche, difficoltà e sacrifici. Dal momento in cui si lascia l’Eden fino al momento in cui vi si ritorna.
Gli aforismi, ricchi di conoscenza ed esperienza, sono le più preziose sorgenti di saggezza sulla Terra. Renderanno più bello chi ha fame di conoscenza, perché la bellezza è soprattutto un attributo della saggezza. Citando il maestro polacco degli epigrammi e degli aforismi, il defunto Lech Konopiński – il mio mentore, si potrebbe descrivere un aforisma nel seguente modo:
“Sei un raggio di sole nell’oscurità di un vicolo cieco che attenderà”
Affinché un aforisma possa adempiere al proprio messaggio eterno, rivelatore e nobile, il suo creatore non può che essere un abile artigiano consacrato dal Demiurgo. Ad exemplum un botanico-fioraio o un falegname fantasioso e risoluto. Esso – nel processo apparentemente infinito di elaborazione delle parole grezze – tavole, le misura lentamente, taglia, pialla, inchioda, incolla e alla fine modella per creare un aforisma elaborato – come un tavolo. Interpretando il personaggio di Adam Wiśniewski, un noto falegname di Varsavia (J. Tuwim: Stół [N.d.T. Tavolo]), cercherò di descrivere il fenotipo dell’aforisma utilizzando… aforismi stessi.
I paremiologi che si occupano della descrizione e della classificazione delle forme letterarie brevi, di solito si concentrano su alcune delle sue caratteristiche più peculiari, senza tentare di indicarle in modo enumerativo.
Gli aforismi arricchiti dalla loro conoscenza unica mi hanno permesso di creare un elenco del genere.
Si tratta di una vera e propria arte, perché nessuno al mondo ha mai intrapreso questo compito ambizioso in una forma simile e su una scala così ampia.
Li ho suddivisi in tre raccolte. Un aforisma del maestro del genere apre e chiude ciascuna di esse introducendo e concludendo il suo contenuto:
I. Ogni aforisma è l’amen dell’esperienza – Hans Kudszus.
Aforisma – una lucerna romana dell’istruzione nei vicoli bui e tortuosi della vita.
Chi porta in testa un aforisma, non sarà colpito dal Diavolo.
Un aforisma può dissipare diverse nebbie di dubbi.
Nel deserto della vita che un aforisma sia un’oasi.
Aforisma – vari segnali di avvertimento sul vaso di Pandora.
Il probiotico più efficace è un aforisma scherzoso.
Un buon aforisma è come lo champagne. Fa ronzare la testa.
Aforisticon [N.d.T. in polacco Aforystykon] – una pratica raccolta di debutti e combinazioni in un gioco simultaneo con la vita.
Aforistica – un ricettario della vita.
Un aforisma è una casetta con un’ampia vista – P. N. Cossmann.
II. Scrivere in modo tale che le parole lascino spazio ai pensieri – Julian Tuwim.
Aforisma – un elemento radioattivo dell’Immaginazione.
Galassia di Analogia e Metafora – una fonte di aforismi di prima spremitura.
Il processo di creazione di un aforisma riflette fedelmente il movimento di un caleidoscopio.
Aforisma – la lente d’ingrandimento più potente del mondo.
Svetovit e l’aforisma ultraterreno hanno quattro facce.
Aforisma – una foto del respiro della vita che scorre veloce.
Un buon aforisma è un gioco di chiaroscuri.
Aforista – un poeta che segue una rigorosa dieta di parole.
Aforista – un poeta povero di parole che finge di fare il finto tonto.
Accarezzano le parole gli aforisti muti.
Più corto è l’aforisma, maggiore è il suo potere.
Più il poeta è anziano, più l’aforisma è breve.
Aforistica – l’arte della stenografia di metafore e analogie galattiche.
La semplicità è la suprema sofisticazione – Leonardo da Vinci.
III. Gli aforismi sono gli scherzi della filosofia – P. N. Cossmann.
Aforisma – il seme del frutto dell’albero della Conoscenza.
Se non avessi peccato nei miei pensieri, la maggior parte degli aforismi non sarebbero stati creati.
Aforisma – una goccia di riflessione sulla vita.
Aforista – un instancabile falegname di concetti.
L’aforisma di profilo e l’aforisma di fronte sono due esseri diversi.
Un aforisma non è tanto una fonte di verità quanto una luce sulla strada per trovarla.
Solo un aforisma può spremere un barile di triste riflessione da un barile di risate.
Aforisma – un estratto ad alta gradazione ottenuto dal processo a due, tre, quattro pensieri.
Nell’aforisma esemplare il linguaggio è la matrice del significato.
Un aforisma non è mai tutta la verità – è solo una mezza verità o una verità e mezza – Karl Kraus.
Qui di seguito sono riportate le caratteristiche di un aforisma:
– autonomia,
– filosoficità,
– atemporalità,
– creatività, innovatività,
– comunicatività,
– concisione,
– umorismo,
– melodiosità del messaggio, rima e ritmo,
– mancanza di argomentazione delle tesi,
– brillantezza e originalità,
– soggettività del messaggio,
– ispirazione di riflessioni ad hoc,
– porre domande, seminare dubbi,
– persuasività.
È il momento di un breve commento sul fenotipo dell’aforisma di cui sopra. Hans Kudszus afferma:
“Ogni aforisma è l’amen dell’esperienza”
L’aforisma racchiude il patrimonio di esperienze delle generazioni passate espresso in giudizi, domande e dubbi. Mostra i dilemmi, evidenzia l’infinita ricerca della conoscenza, di una parte della verità sul mondo e su se stessi, di comprensione del significato della propria esistenza. Tutto per conoscere il ruolo assegnato dal Creatore da svolgere e l’obiettivo da raggiungere.
L’autonomia di un aforisma – l’essere in sé e l’essere per sé (A.W.) – si manifesta nella sua anatomia – scrive l’aforista Kazimierz Orzechowski, intendendo con questo l’indipendenza contestuale, l’isolamento, la mancanza di un titolo, la possibilità di leggerli partendo dalla fine o a casaccio. Il suo obiettivo è catturare l’intera attenzione del destinatario. Per questo motivo “Un aforisma non è creato per esibirsi in mezzo alla folla” – scrive Umberto Eco.
La natura filosofica dell’aforisma è una caratteristica distintiva di quasi ogni definizione.
Si manifesta nella ricerca dell’essenza dell’essere, esprimendo verità alle quali cerca di dare valore universale. “L’aforisma annienta lo scorrere del tempo, mostra la possibilità di essere al di fuori dal tempo, e così proclama la possibilità di essere oltre/sopra/prima dell’evento. “L’aforisma ci conduce indifesi all’esperienza dell’intempestività”, scrive Jacques Derrida. Un pezzo di verità sulla vita, che è stato racchiuso in essa, lo rende sempre attuale, donandogli un carattere senza tempo. Friedrich Nietzsche esprime le parole di Derrida in una frase:
“Un’aforisma, una sentenza sono forme di eternità”
L’aforisma ci incoraggia a guardare in profondità del mondo degli specchi storti per trovare in essi il nostro vero volto e ricordare il sapore dolce-amaro del frutto di un albero ben noto. Questo gusto è stato codificato e memorizzato nell’aforisma – il suo seme, diventando il più nutriente – dopo il latte materno, il cibo delle persone che desiderano conoscere il mondo, comprenderne la sua natura e se stessi.
Presenta una formulazione concisa del pensiero generale morale, filosofico, psicologico, estetico, politico e di altro tipo, combinando una prospettiva innovativa con uno stile distinto. I fotoni della verità che si irradiano da esso sono una lampada che illumina tutti i nostri percorsi, angoli e fessure dell’anima, nonché vicoli ciechi e trappole che nasconde.
“Per molti filosofi e pensatori gli aforismi sono diventati uno strumento per esprimere un pensiero, anche se non sistematico, ma di carattere serio e profondo (tra questi figurano Michel Montaigne, Blaise Pascal, Arthur Schopenhauer, Søren Kierkegaard e Friedrich Nietzsche).
Si può anche dire che l’aforisma costituisce un genere separato di prosa filosofica (proprio come un dialogo, un discorso o un trattato), e quindi un genere di prosa scientifica” (encenac.pl). A mio parere anche di poesia – la poesia impegnata! Ho espresso questa caratteristica in una frase:
L’aforisma è un’ambrosia dei filosofi, composto dal nettare di metafore agrodolci.
Un aforisma raramente colpisce con il suo didatticismo invadente; di solito assume la forma di consigli amichevoli, riflessioni filosofiche, stoiche, nonché riflessioni creative. La verità espressa in modo categorico che non tollera opposizioni – senza ombra di dubbio – è estranea al messaggio della filosofia e dell’aforisma. Ci sono pochi aforismi che rivelano leggi e verità nuove, fondamentali e precedentemente sconosciute nel mondo. Attraverso una profonda riflessione morale e filosofica, mostra i suoi volti precedentemente sconosciuti, incastonati sullo sfondo del paesaggio della vita.
La natura esplorativa di un aforisma consiste nel mostrare una parte precedentemente sconosciuta della conoscenza e della verità sul mondo. Aforisma – una foto del respiro di una vita che scorre veloce. Ne scrivo perché riesce a catturare ciò che a molti di noi sembra sfuggente, incomprensibile, estraneo. Qualcosa che ci descrive più profondamente e pienamente, ci definisce e ci posiziona socialmente. La creatività consente di vedere caratteristiche invisibili – apparentemente non importanti – di fenomeni e processi, incorporati in uno specifico contesto socio-storico.
Per rendere il mondo migliore bisogna cambiarlo di continuo, e questo può essere fatto solo pensando, giocando in modo creativo con blocchi multifunzionali.
Il processo di creazione di un aforisma riflette fedelmente il movimento di un caleidoscopio – lo scrivo perché mi piace giocarci.
Includere il destinatario nella struttura dei pensieri non è altro che condividere con lui il proprio punto di vista sul mondo, dilemmi, dubbi, incoraggiamento a seguire il percorso scelto, e quasi sempre una conversazione solitaria, pieno di umiltà – priva di orgoglio e arroganza – una conversazione con se stesso in silenzio indisturbato. Nel mondo infinito dello spirito – la caverna di Platone piena di ombre ambigue – il tempio della riflessione.
Le tendenze sapienziali dell’aforisma – scrive la prof.ssa Ewa Szczęsna, diventano visibili nel parlare di argomenti importanti, generali, senza tempo e aperti a molteplici interpretazioni. È possibile attribuire all’aforisma la diversità di visioni sul mondo e la conseguente contraddizione (spesso apparente) delle verità su di esso? Paradossalmente sì!
S. J. Lec – il famoso maestro di aforismo afferma: “Il pane apre ogni bocca”, invece secondo me: “Il pane chiude ogni bocca”. Ecco, un perverso gioco di parole.
“I proverbi si contraddicono tra loro. E questa è la saggezza delle nazioni” – conclude S. J. Lec.
L’aforismo può essere apprezzato solo da chi è saturo di conoscenza, scrive l’aforista Sławomir Wróblewski, invece la laureata del premio Nobel Olga Tokarczuk aggiunge: La letteratura non è per gli idioti e spiega: “per leggere libri, bisogna avere una certa competenza, una certa sensibilità, una certa comprensione della cultura”. Per poter capire qualcosa, scrive Renata Lis, scrittrice e traduttrice polacca, bisogna possedere la capacità di leggere simboli e riferimenti intertestuali. E ormai quasi ogni aforisma magistrale le comprende!
Tra le tante affermazioni di grandi pensatori e filosofi devoti alla concisione dell’aforisma, contenute in numerosi studi di paremiologi, non c’è una che rifletta la sua essenza con la precisione del pensiero del maestro dei maestri del poeta Julian Tuwim:
“Scrivere in modo tale che le parole lascino lo spazio ai pensieri”
La concisione che è il risultato di abilità linguistica, conoscenza, lettura, erudizione, conoscenza di una vasta gamma di sinonimi, contrari, modi di dire e nuove tecniche per comunicare pensieri, è la caratteristica più visibile dell’aforisma. L’aforisma ideale è verosimile, semplice nella struttura e chiaro nell’espressione – scrivo e aggiungo: Più breve è l’aforisma, maggiore è il potere che nasconde. Leonardo da Vinci definisce brevemente questa caratteristica:
La semplicità è la sofisticatezza estrema”.
Tale caratteristica richiede un’abile capacità di usare i concetti, conoscere il significato (peso) delle parole che ciascuna di esse illustra, tanto che, come afferma il celebre filologo polacco, il prof. Jan Miodek:
“Attribuire alla parola il suo significato preciso”
L’umorismo – in tutte le sue sfumature possibili, dalle battute gentili all’ironia e al sarcasmo, scrive K. Orzechowski, sembra essere un’altra caratteristica immanente dell’aforisma.
Solo un aforisma può spremere un barile di triste riflessione da un barile di risate – affermo. Quindi, molto spesso assume la forma di uno scherzoso gioco di parole.
Questa caratteristica illuminista e didattica dell’aforisma, dell’epigramma, della satira e del poema eroico è stata ben espressa dal nostro poeta-vescovo Ignacy Krasicki (1735-1801) nella frase:
“E a volte la risata può essere una lezione se si prende gioco dei vizi, non delle persone”
È noto fin dall’antichità che imparare attraverso la risata e il gioco è la forma più creativa di apprendimento e familiarizzazione del mondo. I miei aforismi ne sono un classico esempio.
Il prof. don Janusz Mariański nel libro Aforismi, Pensieri, Sentenze e Riflessioni Sociologiche afferma: “un aforisma è un’espressione… che non evita né le barzellette né provocazioni intellettuali, morali e ideologiche”.
È degno di nota che sia raramente tangibile – per me leggibile ed estremamente preziosa – la melodicità del messaggio, la rima e il ritmo, che sono il risultato di un’ampia gamma di tecniche per comunicare i pensieri, il numero e il tipo di caratteri scritti in una frase. È particolarmente visibile negli aforismi di due frasi, simili nella forma agli epigrammi. Sono caratterizzati da leggerezza e agilità, una sorta di “natura da uccello”, come la definisce il prof. Zbigniew Kadłubek.
Dedico molta attenzione a questa caratteristica dell’aforisma, proprio come L. Konopiński. La soggettività dell’aforisma e la sua ricchezza, che risultano sia dell’esperienza che della profondità di pensiero, sono state ben espresse in un aforisma dal maestro del genere, S. J. Lec.
“Scrivo aforismi, epigrammi, testi o satira? No, io scrivo me stesso, il mio diario”
Lo fa Lec, lo fa Cioran, lo faccio anch’io! Chiunque abbia la verità come amica fa questo. E. Cioran, eminente filosofo e aforista rumeno, nel suo libro “Confessioni e anatemi” afferma: “Dopo diverse ore di chiacchiere, sento il vuoto dentro. Vuoto e vergogna. Non è indecente divulgare agli altri i nostri segreti, esporre il nostro essere, parlare e raccontarci, quando abbiamo vissuto i momenti più pieni della vita percependo il silenzio?”.
Un aforisma non esprime pensieri universalmente riconosciuti, ma percezioni personali, osservazioni o domande, espresse in modo inaspettato, ambiguo, metaforico, utilizzando paradossi, antitesi e mezzi di espressione correlati, spesso opponendosi a verità evidenti e valori riconosciuti. Questo lo distingue da un proverbio, sentenza e massima.
Credo che non abbia nulla dell’apodotticità attribuitagli da J. Derrida!
L’autore dell’aforisma non argomenta le tesi esposte; riconosce il giudizio ivi espresso su un frammento di realtà non come verità nella categoria della rivelazione divina, ma conferma solo un principio morale generale universalmente accettato, una verità che si esprime in un modo veramente innovativo, originale e brillante, prima sconosciuto. Lo riveste di una forma nuova, più leggibile e di una veste adeguata alla realtà, lo dota di un vocabolario più ricco, sfumato e raffinato, mostra le sottili sfumature dei termini inseriti nel contesto sociale, dando loro nuovi significati e contesto.
Ho espresso questo tratto significativo nella frase: Un buon aforisma è un gioco di chiaroscuri.
Il pensiero – un flash che illumina il nucleo del problema da diversi lati, mostrando sulla sua superficie il gioco della luce della verità, del bene e del male. Determina l’azimut del riflesso del destinatario, lasciandolo libero di scegliere il perocorso/i percorsi che conducono all’obiettivo.
Il messaggio dell’aforisma è il desiderio sfrenato di scoprire costantemente qualche nuova verità sul mondo (di solito uno dei suoi numerosi profili), di definire concetti in modo più preciso, di reinterpretare la conoscenza e l’esperienza esistenti, nonché di conoscere l’architettura della rete di dipendenze sociali in una realtà più o meno mutevole (confronta: “Modernità liquida” – prof. Zygmunt Bauman, 2006). In una parola, organizzare i pensieri nella mente.
L’espressività dello stile e la brillantezza degli aforismi si basano in particolare sull’uso del paradosso e dell’antitesi. Una metafora e un’analogia sembrano essere mezzi di espressione uguali, spesso dominanti. Queste sono le muse preferite della maggior parte degli aforisti.
Don Jan Twardowski ha descritto il primo in modo conciso e altrettanto bello:
“Una metafora è un incontro di parole che si sorprendono a vicenda”
I classici mezzi di espressione dell’aforisma includono: metafora, confronto, antitesi, paradosso, eufemismo, parallelismo e confronto brillante. Questo è ciò che li rende così originali.
Per definizione, gli aforismi presuppongono l’illuminazione del lettore garantita dall’abilità linguistica e dalla chiarezza espressiva – scrive la prof.ssa Monika Ładoń nello schizzo: “Aforisma – Trionfo del Sé Spezzato…” (Emil Cioran: “Confessioni e anatemi”), enfatizzando così il ruolo del linguaggio, che gioca una parte importante nell’aforisma – come la forma più concisa di espressione letteraria. La competenza linguistica è una condizione per ottenere la chiarezza e la comunicatività del messaggio. Si manifesta nella ricchezza del linguaggio e dei mezzi stilistici utilizzati dal soggetto. Dunque un aforisma nella sua pienezza rappresenta quello che si trova solo nella lingua in cui nasce, aggiunge l’autore citando il punto di vista del filosofo: “In una lingua presa a prestito si ha coscienza delle parole, esse non esistono dentro di noi, ma fuori di noi”. Questo divario tra noi e i nostri mezzi di espressione spiega perché è così difficile, forse addirittura impossibile, essere poeta in una lingua diversa dalla nostra”.
La difficoltà è tanto maggiore quanto più ci sono riferimenti, sinonimi sottili, contrari e modi di dire. “Ma come possiamo scavare nella sostanza delle parole che non sono radicate in noi? – chiede l’autore. Ciò dimostra il grave problema della comunicatività di un aforisma quando cerchiamo di trasmetterlo in una lingua diversa dalla nostra lingua madre.
Il messaggio di un aforisma è quello di incoraggiare, e spesso anche costringere, il destinatario a pensare, a seminare dubbi nella sua mente, a porre domande a se stesso e agli altri, a dare e cercare risposte.
“L’aforisma fa pensare. Dare spunti di riflessione significa (…) riempire le ellissi mentali che costituiscono l’essenza di un aforisma e che conferiscono all’affermazione il carattere di una sciarada mentale. Qui la partita si gioca sul piano epistemologico. Compilare un’elissa mentale è un elemento indispensabile per l’esistenza di un aforisma. Chiunque può completare un’elisse e decifrare un aforisma, in quanto un aforisma rappresenta la costruzione di una cifra che contiene un suggerimento per la decifrazione e un modo per completare gli elementi mancanti.
. Ogni aforisma costruisce le ellissi in modo leggermente diverso e richiede un’attività leggermente diversa da parte del destinatario. Realizzare l’essenza di un aforisma – completamento delle elissi – richiede spesso tutta una serie di operazioni mentali, senza le quali l’affermazione è incompleta e poco chiara – conclude la prof.ssa Ewa Szczęsna.
La celebre scrittrice e aforista austriaca Marie Von Ebner-Eschenbach descrive tale caratteristica in questo modo:
“Un aforisma è l’ultimo anello di una lunga catena di pensieri”
La prof.ssa Monika Ładoń descrive la natura dell’aforisma in modo magnifico con le seguenti parole:
Un aforisma è come un punto esclamativo, dà forma, lega ciò che è fugace ed effimero, e pone chi scrive di fronte a un dilemma probabilmente irrisolvibile – cosa è più importante: il libero pensiero o una parola precisa che lo esprime?
Il mio aforisma lo esprime in questo modo: In un aforisma esemplare il linguaggio è la matrice del significato.
L’aforisma è misterioso; l’eufemismo, l’allusione e la sua ambiguità sembrano essere un gioco a nascondino, e talvolta anche una telefonata silenziosa. Non è altro che un enigma filosofico. A volte presenta la nudità della verità in un atto sublime, a volte in una maschera da carnevale.
L’aforisma è una catena infinita di domande e risposte che danno origine a ulteriori domande. È un tentativo costante di posizionarsi. Cercare le radici e progettare il futuro. È sia una domanda che un ambizioso tentativo di rispondere.
Una domanda banale che ispira e ti costringe a pensare. E chi chiede non sbaglia!
Nella teoria della definizione esiste il concetto di definizione persuasiva. Con questo termine ci si riferisce a dichiarazioni che hanno lo scopo di modellare le convinzioni e gli atteggiamenti del destinatario – scrive la prof.ssa Ewa Szczęsna citando C.L. Stevenson, autore di Ethics and Language, New Haven, 1944. Questo tipo di definizione riflette in modo accurato e preciso il messaggio dell’aforisma.
Il poeta cinese Yang Lian nel suo eccellente discorso “Fare domande è l’unica tradizione della poesia” pronunciato il 23 maggio 2024 durante la cerimonia di assegnazione del Premio Letterario Internazionale ‘Zbigniew Herbert’ afferma:
“Il ritratto della contemporaneità potrebbe essere delineato con tre linee: egoismo, cinismo, avidità del profitto. Gli incubi tornano. Ci troviamo catapultati in un mondo che ci sembra familiare ed estraneo allo stesso tempo. Cosa possiamo fare? Cosa può fare la poesia? Esiste una risposta a questa grande domanda? E se non ci sono risposte, allora dove ci portano?
Fare domande è l’inizio del pensiero. Domande sul mondo, su se stessi. Questi ultimi sono in realtà un approfondimento dei primi. È l’energia proveniente dal pensiero che è l’essenza della poesia. Il signor Cogito sarebbe stato d’accordo con l’affermazione che una domanda non è solo l’inizio del pensiero, ma è essa stessa un pensiero” e conclude:
“Penso, dunque sono” può essere sostituito con uno più chiaro: “Domando, dunque sono” .
L’aforisma nasce dal pensiero creativo suscitato dalla curiosità, dalla sorpresa, dal pensiero critico, ponendo domande semplici (apparentemente) e il più delle volte complesse e difficili che rodono la mente. È l’arte coinvolta perché è essa che pone domande esistenziali. Dov’è il punto interrogativo nell’aforisma? – qualcuno potrà chiedere alla fine. Lo troverà tra le nuvole – nei pensieri del lettore.
Per parafrasare le parole dell’eminente filosofo romano Marco Giulio Cicerone:
“Historia magistra vitae est.”
Io, Adam Wiśniewski, il falegname di Varsavia oserei dire:
“Aphorismus magistra vitae est!”
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Note:
I riferimenti e le citazioni riportati nel saggio provengono principalmente dalle sette pubblicazioni di seguito indicate e, secondariamente, dalle opere alle quali fanno riferimento i loro autori.
-
Mieczysław Balowski, Struktura językowa aforyzmów [NdT il titolo in italiano: La struttura linguistica degli aforismi], Opole, 1992.
-
Michał Głowiński, Aforyzm a slogan, Narracje literackie i nieliterackie [NdT il titolo in italiano: Aforisma e slogan, Narrazioni letterarie e non letterarie], Kraków, 1997.
-
Ewa Jędrzejko; Przysłowia, aforyzmy, sentencje… Jeden gatunek, czy różne gatunki? [NdT il titolo in italiano: Proverbi, aforismi, sentenze… Un solo genere o generi diversi?], RE-BUŚ – Biblioteka Uniwersytetu Śląskiego (portale: core.acd.uk),
-
Monika Ładoń: Aforyzm – Triumf Spękanego „Ja:… (Emil Cioran: „Wyznania i Anatemy”) [NdT Aforisma – Trionfo del Sé Spezzato…” (Emil Cioran: “Confessioni e anatemi];
Wyd. ArtPapier, 2018 (portale: artpapier.com).
-
Janusz Mariański: Aforyzmy, Myśli, Sentencje i Refleksje Socjologiczne [NdT il titolo in italiano: Aforismi, Pensieri, Sentenze e Riflessioni Sociologiche]; Lublin 2020, Wyd. Wyższa Szkoła Nauk Społecznych z/z w Lublinie (portale: kul.pl),
-
Joanna Partyka: Przysłowie, Aforyzm, Sentencja Szkice; Definicje małych form literackich w perspektywie komparatystycznej [NdT il titolo in italiano: Proverbio, aforisma, schizzi di sentenze; Definizioni di piccole forme letterarie in una prospettiva comparativa], IBL PAN, Centrum Retoryki Stosowanej, Staropolskie teksty drugie 2019/2. (portale: rcin.org.pl).
-
Ew Szczęsna: Aforyzm i slogan – Język jako zderzenie fikcji [NdT il titolo in italiano: Aforisma e slogan – Il linguaggio come scontro di finzione], IBL PAN, Centrum Humanistyki Cyfrowej, Teksty drugie, 2004, 1-2 (portal. rcin.org.pl) e E. Szczęsna (red.), Słownik pojęć i tekstów kultury [NdT il titolo in italiano: Dizionario di concetti e testi culturali], W-wa: Wyd. SziP, 2002, (portale: ozkultura.pl wpis/1831/3 Aleksandra Orkan-Łęcka).
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