Sono Damiano Rumanò, scrittore, aforista e poeta italiano nato a Roma nel 1992.
L’attività letteraria inizia in giovane età, e si manifesta soprattutto tramite la forma della poesia e dell’aforisma, cui si aggiunge qualche articolo scritto su temi di attualità per associazioni e riviste.
Questa natura letteraria mi porta, nel 2017, a partecipare al concorso di poesia “Il Federiciano”, a Rocca Imperiale (Cs), cui segue una prima esperienza di pubblicazione in antologia.
L’anno successivo, una seconda esperienza poetica, riguarda la pubblicazione, ancora in antologia, di alcune poesie con la casa editrice Pagine.
Oltre all’attività poetica, inizio a sviluppare un amore incondizionato per il genere aforisma. Accumulo, nel corso di diversi anni, centinaia di aforismi, motivo per il quale ho in mente di raccoglierne una parte in una silloge.
Per quanto riguarda la formazione professionale, nel 2019, mi sono laureato in Filosofia a “La Sapienza”di Roma, con una tesi sul rapporto tra poesia e filosofia. Nel gennaio 2023, nel medesimo ateneo, ho concluso il percorso di studi con una laurea specialistica in Culture e Religioni, con una tesi sulla religione zoroastriana. Conosco e parlo, in maniera piuttosto fluente, la lingua spagnola.
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Aforismi di Damiano Rumanò
– Ovunque si può scrivere, tranne che in pace.
– Il pensiero ufficiale è la somma dei pensieri mancanti.
– La parola è il regime del tempo.
– L’aforisma è il contrario dell’asserzione.
– Coraggio è consapevolezza; altrimenti, è impeccabilità estetica.
– La normalità è una branca della genialità.
– L’urbanizzazione è la deportazione democratica.
– Lo storico ha la residenza nel passato, il domicilio nel futuro e la tomba nel presente.
– Le democrazie pronunciano “pace” quando hanno in tasca la guerra, e “libertà” quando hanno dietro la sconfitta.
– Oggigiorno, ci sono molti pensatori raffinati, chimicamente.
– Meravigliarsi non è scoprire, ma ritrovare.
– Essere tenaci nell’imparare, ovvero agghindare l’ignoranza.
– Lo studioso ricompone ciò che l’artista ha faticato a distruggere.
– Una delle principali sfide dell’uomo moderno è cercare di non morire più di una volta.
– La superbia è una manifestazione della resa.
– Infelicità è ostinarsi a non capire che felicità è estremo sacrificio.
– La guerra è la confessione dei popoli al parroco dell’oro.
– Il dubbio, più che mettere in discussione, consacra.
– La patria è un brivido. Il nazionalismo il suo normale decorso. La democrazia è la ricetta medica prescritta dalla borghesia.
– La morte è la somma delle illuminazioni.